domenica 5 dicembre 2010

Laicismo

E' notizia di questi giorni che la lista civica "Milano nuova" candidi a sindaco Abdelhamid Shaari, presidente dell'istituto culturale islamico di via Jenner. La Lega ed altri insorgono per il timore di dover combattere, in futuro, con estremisti religiosi.

A parte il fatto che in Italia combattiamo da sempre con estremismi religiosi, il mio modesto parere è che il problema non sia né la lista Milano nuova, né che sia composta da immigrati. Il problema - ed il timore - è quello di ritrovarsi sul panorama italiano un'altra forza religiosa ad invadere lo spazio politico.

Timore che sarebbe fugato con la semplice ricetta del "laicismo".

Uso volutamente la parola laicismo, perché ritengo che la politica italiana se ne debba rimpossessare, nonostante gli attacchi da parte di fondamentalisti religiosi o più spesso di capziose posizioni.

Di fatto, sono laico come lo sono tutti coloro che non fanno parte del clero. Ma laico, in questo contesto, mi appare una definizione maggiormente attinente alla religione. Politicamente, invece, sono laicista nel senso che propugno una politica assolutamente separata dalle questioni religiose che sono e debbono rimanere nell'ambito del privato.

D'altronde, se viene concesso alla chiesa di esprimersi politicamente con auspici di nuovi cattolici impegnati in politica, non vedo dove sia il problema se altre religioni decidessero di fare altrettanto. Proprio in virtù di ciò, essendo noti a tutti, corsi e ricorsi storici intorno alle ideologie religiose, mai come oggi diviene importante un impegno serio e sereno per conquistare una politica aperta a priori a tutte le idee e tutte le posizioni che dovranno essere vagliate e valutate solamente all'interno di un consesso laicista democratico e liberale, perché in fondo ritengo che l'unico strumento che possediamo contro ogni fondamentalismo sia un sano relativismo.

Il coordinatore provinciale

Domenico Lombardi

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